La variabilità della frequenza cardiaca è un’innotaviva metodica che permette di indagare la funzionalità del sistema nervoso autonomo e quindi di avere informazioni sullo stato di stress e di esaurimento psicofisico.
La metodica nasce oltre 20 anni fa con lo scopo di indagare i pazienti che manifestavano un infarto senza una precedente storia legata a problematiche cardiovascolari. E’ stato possibile confermare che bassi valori di variabilità cardiaca sono associati ad un aumento del rischio di infarto.
L’Hearth rate variability (Variabilità della frequenza cardiaca – HRV), è un fenomeno fisiologico caratterizzato dalla variabilità nel tempo degli intervalli tra i battiti cardiaci. In particolare, con l’inspirazione aumenta il flusso di sangue al cuore e di conseguenza aumenta la frequenza cardiaca mentre con l’espirazione accade l’esatto contrario.
A chi è rivolto il test?
Il test è rivolto a tutti coloro che sono fortemente stressati e soffrono d’ansia, insonnia, attacchi di panico. E’ molto utile anche come check up per avere informazioni riguardo il rischio cardiovascolare.
Cosa può alterare il sistema nervoso autonomo?
Sono innumerevoli le cause che possono indurre alterazioni sul sistema nervoso autonomo, tra le più importanti:
– Cicatrici;
– Stress cronico;
– Ansia;
– Patologie croniche
Che informazioni ci fornisce?
Vengono misurati 520 battiti consecutivi. Ci fornisce informazioni sulla frequenza cardiaca media, la variabilità cardiaca e un eventuale disfunzione del sistema nervoso autonomo.
Come si può intervenire?
Alla diagnosi della disfunzione del sistema nervoso autonomo, fa seguito una terapia volta a ripristinare l’equilibrio tramite:
- Integrazione funzionale con fitoterapia o integrazione di aminoacidi e vitamine che hanno lo scopo di migliorare la performance del nostro organismo
- Terapia neurale (link)
- Terapia infusionale: infusione endovena di molecole ad alto dosaggio con lo scopo di nutrire il nostro organismo con le sostanze utili a combattere lo stress.